Il DSM IV, (Diagnostic and Statistical manual of Mental Disorder) definisce il disturbo psicologico come riferito agli individui i cui tratti di personalità sono disadattivi in modo pervasivo, inflessibile e permanente, e causano una condizione di disagio soggettivo clinicamente significativa. Un disturbo è quindi un modello abituale di esperienza, un’organizzazione tipica della personalità, che riguarda almeno 2 delle seguenti aree:
In base alla natura dei sintomi, alla compromissione delle funzioni psichiche e del contatto con la realtà, il disturbo psicologico oscilla all'interno di un continuum rappresentato ai poli dalla sfera nevrotica e dalla sfera psicotica.
Disturbi della sfera nevrotica.
La nevrosi è causata da un conflitto interno alla persona, riferito al suo vissuto personale e alle sue relazioni.
I sintomi delle nevrosi in moltissimi casi sono reazioni comuni nella vita di tutti i giorni delle persone sane, che raggiungono una intensità tale da divenire patologiche. Il confine fra la normalità e le nevrosi è infatti assai sfumato.
La nevrosi ha inizio là dove il paziente inizia a soffrire per i suoi sintomi, e questi iniziano a compromettere la qualità di vita e delle sue relazioni. La persona nevrotica non perde il contatto con la realtà e le funzioni psichiche sono integre.
Due comuni disturbi della sfera nevrotica:
Disturbi della sfera psicotica.
I disturbi della sfera psicotica sono espressione di una severa alterazione dell'equilibrio psichico dell'individuo, con compromissione dell'esame di realtà e frequente presenza di disturbi del pensiero, deliri ed allucinazioni.
In tali disturbi vengono alterate le funzioni psichiche primarie come l' attenzione, le senso-percezioni, la memoria, il pensiero, la coscienza, l'affettività, la volontà.
Il quadro psicotico, di norma è connotato da: delirio, allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento catatonico, appiattimento della affettività, paranoie, depersonalizzazione.